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15.2.09

La Pasqua


La Pasqua è una festività del calendario liturgico cristiano. Essa celebra la resurrezione di Gesù, che, secondo le Scritture, sarebbe avvenuta il terzo giorno successivo alla sua morte in croce.
La Pasqua deriva, e per certi aspetti dipende, dalla Pasqua ebraica.



Etimologia e senso

La Pasqua cristiana è in stretta relazione con quella ebraica, chiamata Pesach e celebra essenzialmente la liberazione degli Ebrei dall'Egitto grazie a Mosè. La parola ebraica Pesach significa passare oltre, tralasciare, e deriva dal racconto della Decima Piaga, in cui l'Angelo sterminatore, o angelo della Morte, vide il sangue dell'agnello del Pesach sulle porte delle case di Israele e "passò oltre", uccidendo il primogenito maschio ad eccezione di quello del faraone. La Pasqua con il Cristianesimo ha perduto il suo significato originario, venendo semplicemente a connotare un passaggio, ovvero:
passaggio da morte a vita per Gesù Cristo;
passaggio a vita nuova per i cristiani (in particolare per quelli che, nella Veglia Pasquale, ricevono il battesimo).
Perciò, la Pasqua cristiana è detta Pasqua di risurrezione, mentre quella ebraica è Pasqua di liberazione, dalla schiavitù d'Egitto.


COME CALCOLARE LA DATA DELLA PASQUA

Il primo Concilio di Nicea (anno 325) stabilì che la solennità della Pasqua di Resurrezione sarebbe stata celebrata nella domenica seguente il primo plenilunio (quattordicesimo giorno della luna ecclesiastica) che viene dopo l'equinozio di primavera.

In quell'occasione (o, più probabilmente, nei decenni successivi) la data ufficiale dell'equinozio fu spostata dal 25 marzo al21 marzo, poiché, a causa delle imprecisioni del calendario giuliano, si erano accumulati a quell'epoca quasi quattro giorni di ritardo rispetto al tempo di Giulio Cesare. (Va comunque detto che, per varie ragioni, la data astronomica esatta dell'equinozio varia da un anno all'altro e nel corso dei secoli).

Per questo la data di Pasqua è compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile (inclusi). Infatti, se proprio il 21 marzo è di luna piena, e questo giorno è sabato, sarà Pasqua il giorno dopo (22 marzo); se invece è domenica, il giorno di Pasqua sarà la domenica successiva (28 marzo).
D'altro canto, se il plenilunio succede il 20 marzo, quello successivo si verificherà il 18 aprile, e se questo giorno fosse per caso una domenica occorrerebbe aspettare la domenica successiva, cioè il 25 aprile.

La questione sul metodo di calcolo della data di Pasqua fu molto dibattuta all'interno della Chiesa, soprattutto prima, ma anche dopo il Concilio di Nicea. (Per una storia più dettagliata della vicenda vedi l'Enciclopedia Treccani alla vocePasqua).

Nel corso dei secoli V-VII si affermò (grazie soprattutto all'opera di Dionigi il Piccolo) il metodo di compilare delle tavole delle date di Pasqua, basato sul ciclo diciannovennale di Metone. In pratica, la data di Pasqua era il risultato di un algoritmo che combinava il ciclo di Metone, e quindi il numero d'oro, con il ciclo solare, ottenendo un ciclo di 19 x 28 = 532 anni.

Come abbiamo già visto, ad ogni numero d'oro corrispondeva una determinata epatta, per cui i valori possibili dell'epatta potevano solo essere 19, e precisamente:

1, 3, 4, 6, 7, 9, 11, 12, 14, 15, 17, 18, 20, 22, 23, 25, 26, 28, 30.

La riforma gregoriana del 1582 (vedi il capitolo L'epatta) rese più preciso il calcolo, introducendo una correzione del ciclo di Metone e utilizzando tutti e 30 i valori possibili dell'epatta.

In seguito a ciò, il ciclo delle date di Pasqua (al termine del quale si ricomincia dalla prima data) non è più di 532 anni, ma bensì di 5.700.000 anni, dato dal prodotto dei quattro numeri seguenti:

19 (durata in anni del ciclo di Metone)
400 
(durata in anni del ciclo solare nel calendario gregoriano, che tiene conto dei giorni non più bisestili per effetto della riforma)
25 
(numero che corregge il ciclo diciannovennale di Metone)
30 
(numero delle diverse epatte possibili)

(cfr. Klaus Tondering al punto 2.12.9).

Parecchie chiese ortodosse utilizzano il calendario giuliano, anziché il gregoriano, per il calcolo del giorno di Pasqua, che in tal modo viene celebrato in un giorno generalmente diverso rispetto a quello della Chiesa cattolica e delle chiese protestanti.
E' in corso un tentativo da parte della Chiesa cattolica, delle chiese ortodosse e di quelle protestanti di stabilire una data di Pasqua che sia la stessa sia per le chiese occidentali, sia per quelle orientali. Ciò sarebbe possibile se, anziché ricorrere ad algoritmi e ad una data dell'equinozio fissata a priori (21 marzo), si procedesse a eseguire i calcoli sulla base del momento esatto degli eventi astronomici (equinozio e pleniluni).

Rebus sic stantibus, ecco quattro metodi per calcolare la data della Pasqua: il primo richiede la conoscenza dell'epatta; il secondo è un metodo aritmetico, dovuto al celebre matematico Karl Friedrich Gauss (1777-1855); il terzo è sotto molti aspetti il più comodo e universale di tutti, soprattutto se si effettuano i calcoli mediante il computer, ed è un algoritmo diOudin riproposto e modificato da Claus Tondering nel suo sito Frequently asked questions about calendars; col quarto, infine, la data di Pasqua si ricava dal numero d'oro mediante una tabella.

In realtà, di metodi ne esistono di svariati: mi limito a citarne altri due.
Uno è dovuto a Vincenzo Bronzin (1872-1970), ed è stato illustrato da Bruno Cester sulla rivista 
L'astronomia, nel numero 31 del marzo 1984 (occorre però consultare anche l'errata corrige apparsa nel numero 35 di luglio-agosto 1984).
Un altro è quello descritto da Leopoldo Benacchio nel numero 70 del 1987 della stessa rivista, che però risale all'
Ecclesiastical astronomy di Butcher del 1876 e fu descritto anche da Spencer Jones in General astronomy nel 1961.





La data del giorno di Pasqua
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Data della Pasqua, 2000-2020
Anno cattolicesimo ortodossia
2000 23 aprile 30 aprile
2001 15 aprile
2002 31 marzo 5 maggio
2003 20 aprile 26 aprile
2004 11 aprile
2005 27 marzo 1 maggio
2006 16 aprile 23 aprile
2007 8 aprile
2008 23 marzo 27 aprile
2009 12 aprile 19 aprile
2010 4 aprile
2011 24 aprile
2012 8 aprile 15 aprile
2013 31 marzo 5 maggio
2014 20 aprile
2015 5 aprile 12 aprile
2016 27 marzo 1 maggio
2017 16 aprile
2018 1 aprile 8 aprile
2019 21 aprile 28 aprile
2020 12 aprile 19 aprile


La festa della Pasqua cristiana è mobile, viene fissata di anno in anno nella domenica successiva al primo plenilunio successivo all'Equinozio di Primavera (il 21 marzo). Questo sistema venne fissato definitivamente nel IV secolo. Nei secoli precedenti potevano esistere diversi usi locali sulla data da seguire, tutti comunque legati al calcolo della Pasqua ebraica. In particolare alcune chiese dell'Asia seguivano la tradizione di celebrare la pasqua nello stesso giorno degli ebrei, senza tenere conto della domenica, e furono pertanto detti quartodecimani. Ciò diede luogo ad una disputa, detta controversia quartodecimana, fra la chiesa di Roma e le chiese asiatiche.
Dunque, nella Chiesa cattolica, la data della Pasqua è compresa tra il 22 marzo ed il 25 aprile. Infatti, se proprio il 21 marzo è di luna piena, e questo giorno è sabato, sarà Pasqua il giorno dopo (22 marzo); se invece è domenica, il giorno di Pasqua sarà la domenica successiva (28 marzo). D'altro canto, se il plenilunio succede il 20 marzo, quello successivo si verificherà il 18 aprile, e se questo giorno fosse per caso una domenica occorrerebbe aspettare la domenica successiva, cioè il 25 aprile.
La chiesa ortodossa segue il calendario giuliano e quindi la data della Pasqua può variare dal 4 aprile all'8 maggio.







Storia


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La Pasqua di resurrezione cristiana avviene con la visita al sepolcro che risulterà vuoto con sorpresa dei presenti. Tutti gli evangelisti raccontano l'episodio. I presenti erano:
Giovanni, 20:1: Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
Matteo, 28:1: Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro.
Marco, 16:1: Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù.
Luca, 24:10: Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli.
Le 4 versioni concordano sulla presenza di un'unica persona: Maria di Magdala.
Alcune divergenze sono presenti anche in merito a quanto videro i presenti, secondo gli evangelisti:
Luca, 24:4: Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti.
Matteo, 28:2: Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa (quindi, un angelo fuori dal sepolcro).
Giovanni, 20:11,12: Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù (due angeli dentro il sepolcro).
Marco, 16:5: Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura (un angelo dentro il sepolcro).





La liturgia [modifica]

La Pasqua è preceduta da un periodo preparatorio di astinenza e digiuno della durata di quaranta giorni, chiamato Quaresima, che ha inizio il Mercoledì delle Ceneri. L'ultima settimana del tempo di quaresima è detta Settimana Santa, periodo ricco di celebrazioni e dedicato al silenzio ed alla contemplazione. Comincia con la Domenica delle Palme, che ricorda l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, dove fu accolto trionfalmente dalla folla che agitava in segno di saluto delle foglie di palma. Per questo motivo nelle chiese cattoliche, durante questa domenica, vengono distribuiti ai fedeli dei rametti di olivo benedetto (segno della passione di Cristo).
Gli ultimi giorni della Settimana Santa segnano la fine del tempo di Quaresima e l'inizio del Triduo Pasquale. Durante il Giovedì Santo, di mattina si svolge la Messa del Crisma, durante la quale il Vescovo consacra gli Olii Santi (Crisma, Olio dei Catecumeni ed Olio degli Infermi), i quali serviranno durante tutto il corso dell'anno rispettivamente per celebrare le Cresime e i Battesimi, ordinare i sacerdoti e celebrare il sacramento dell'Unzione degli Infermi; l'Ora Nona del Giovedì Santo conclude il tempo di Quaresima, e da inizio al Triduo Pasquale, con la Messa in Coena Domini: questa è il memoriale dell'Ultima Cena consumata da Gesù nella sua vita terrena, nella quale furono istituiti l'Eucarestia e il ministero sacerdotale, e fu consegnato ai discepoli il Comandamento dell'Amore (Gv 13,34). Durante questa Santa Messa si svolge la tradizionale lavanda dei piedi e vengono 'legate' le campane (le campane non possono suonare dal Gloria della messa del giovedì sera al Gloria della Veglia di Pasqua). In questo giorno è inoltre tradizione, non certificata dalla dottrina, compiere il cosiddetto giro "delle sette chiese" o "sepolcri", andando ad adorare i sepolcri allestiti in sette chiese vicine.
Il Venerdì Santo non si celebra l'Eucarestia: la liturgia è incentrata sull'Adorazione della Croce e la Via Crucis.
Il Sabato Santo, unico giorno dell'anno in cui non si amministra la Comunione salvo come viatico, è incentrato sull'attesa della solenne Veglia di Pasqua che si celebra fra il tramonto del sabato e l'alba del Nuovo Giorno. Inoltre il Sabato Santo è l'unico giorno dell'anno senza alcuna liturgia, ed è perciò detto "aliturgico". Non soltanto non può essere somministrata la Comunione, ma non si celebra nemmeno la Messa, e di solito nelle chiese i tabernacoli sono spalancati, e privi del Santissimo, che viene conservato in sacrestia. Gli altari sono spogli, senza fiori e paramenti, e un senso di lutto pervade tutta l'area del tempio.



Veglia di Pasqua
La Veglia pasquale si compone di quattro fasi:
La benedizione del fuoco
La celebrazione della Parola, con sette letture tratte dall'Antico Testamento che narrano la storia della salvezza
I battesimi ed il rinnovo delle promesse battesimali
L'Eucarestia




Curiosità
In Spagna la parola "Pascua" viene spesso usata in maniera non corretta per indicare il giorno della nascita di Gesú (Natale), quindi il giorno di Pasqua è indicato come "Domingo de Resurrección" ovvero "Domenica di resurrezione", mentre la festività viene comunemente chiamata "Semana Santa" ossia Settimana Santa.
La Pasqua nel Maramureș viene festeggiata con grande attenzione a tutti gli aspetti sacri legati alla vita delle famiglie religiose romene. Le donne decorano le pareti con tessuti cuciti a mano dai colori vivaci, abbeliscono le tavole con tovagliette minuziosamente lavorate, appendono alle porte tendine in pizzo e preparano le uova pasquali. Il pranzo pasquale viene preparato il giorno prima di Pasqua, e per l'occasione si preparano focacce decorate con trecce che il giorno dopo verranno portate a benedire in chiesa.In cugina si radunano le donne della famiglia che di generazione in generazione imparano le ricette tradizionali( la cucina sembra racchiudere in se una sacralità,un calore domestico).Tutta la famiglia partecipa a questa festa dai più grandi ai più piccoli(digiuno in preparazione alla Pasqua e preparazione delle case)conferendo a questa festa grande sacralità: religiosa e famigliare.



Varianti del termine Pasqua in altre lingue

Nomi derivati dall'ebraico Pesach:

Cristo Risorto, Chiesa Madre di Santa Maria di Licodia
afrikaans Pase o Paasfees
armeno Zadik
latino Pascha o Festa Paschalia
greco Πάσχα (Paskha)
albanese Pashka o Pashkët (Pascha oppure Paschet)
arabo عيد الفصح (ʿĪd'l-Fiṣḥ)
bulgaro Великден (Velikden)
catalano Pasqua
danese Påske
esperanto Pasko
finlandese Pääsiäinen
francese Pâques
friulano Pasche
gaelico Casca
gallese Pasg
irlandese Cáisg
islandese Páskar
indonesiano Paskah
norvegese Påske
olandese Pasen
portoghese Páscoa
rumeno Paşti
russo Пасха (Paskha)
sardo Pasca o Pasca 'e Abrile o Pasca manna’ (letteralmente "Pasqua", "Pasqua di aprile", "Grande Pasqua")
spagnolo Pascua
svedese Påsk
basso-tedesco Paisken
tagalog Pasko ng Muling Pagkabuhay (letteralmente "la Pasqua di Resurrezione")
tamazight tafaska
turco Paskalya






Termini derivanti da Resurrezione (di Gesù di Nazaret dai morti):
Giapponese 復活祭 (Fukkatsu-sai, letteralmente "festa della resurrezione")
Cinese 復活節 Fùhuó Jié (letteralmente "Festa della Resurrezione")
Coreano 부활절 (Puhwalchol, letteralmente "Stagione della Resurrezione")
Croato Uskrs (letteralmente "Resurrezione")
Serbo Ускрс (Uskrs) or Васкрс (Vaskrs, letteralmente "Resurrezione")
Termini derivanti da carne (intesa come rottura del digiuno penitenziale di Quaresima):
Estone Lihavõtted (letteralmente "prendere carne")
Ungherese Húsvét (letteralmente "prendere o acquistare carne")
Termini derivanti da Eostremonat o il mese di Eostre:
Inglese Easter
Tedesco Ostern
Samoano Eseta (derivato dall'Inglese)
Termini usati in altre lingue:
Bielorusso Вялікдзень o Vialikdzen’ (letteralmente "Il Gran Giorno")
Bulgaro Великден (Velikden, letteralmente "il Gran Giorno")
Ceco Velikonoce (letteralmente "le Grandi Notti", non esiste la forma al singolare)
Lettone Lieldienas (letteralmente "i Grandi Giorni", non esiste la forma singolare)
Polacco Wielkanoc (letteralmente "la Grande Notte")
Slovacco Veľká Noc (letteralmente "la Grande Notte")
Sloveno Velika noč (letteralmente "la Grande Notte")
Ucraino Великдень (Velykden’, letteralmente "Il Gran Giorno") o Паска (Paska)

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